Daniel Salvi (B. 1994)
E alla Fine, venne la Pioggia
Dimensioni
88 x 128 x 8 cm (con cornice)
Descrizione
Arte digitale con tecniche miste
Stampa Fine Art su carta di cotone
Firmato dall'artista (stampato, in basso a destra)
Venduto incorniciato
Edizione
Pezzo singolo (1 di 1)
Anno
2023
Prezzo
Su richiesta
Ascolta il commento dell'artista
DETTAGLI
DANIEL SALVI (N. 1994)
E alla Fine, Venne la Pioggia
Firmato dall'artista (stampato, in basso a destra)
Arte digitale con tecniche miste
Stampa Fine Art su carta di cotone
Pezzo singolo (1 di 1)
88 x 128 x 8 cm (con cornice)
80 x 120 cm (senza cornice)
Eseguito nel 2023
Venduto con cornice dipinta a mano con distanziatore e vetro museale
Certificato di autenticità firmato dall'artista.
Rapporto sulle condizioni
Condizioni perfette, nuovo
Provenienza
L'artista
Esposto
Milano, Lynk & Co Milan Club, "Goddesses & Muses"
Mostra di Daniel Salvi, dicembre 2023,
n. 1 (dall'Artista).
Museo Moka, Decentraland, "Goddesses & Muses"
Mostra di Daniel Salvi, gennaio-febbraio 2024,
n. 1 (dall'Artista).
Nerviano, Sala Bergognone, "Dee & Muse - In Dialogo con Bergnognone" - Mostra Personale, maggio 2024 (dall'Artista)
Prezzo
Su richiesta
NOTA DI CATALOGO
"E alla Fine, Venne la pioggia,
ma è solo un'altra lacrima"
In "E alla Fine, Venne la Pioggia" assistiamo a un'elegia visiva che racconta la fine di un amore con profonda sensibilità.
Il soggetto, una giovane donna, è raffigurato contro un cielo tempestoso, classico presagio di cambiamento. Il suo sguardo non esprime disperazione, ma un'accettazione stoica dell'inevitabile, che le conferisce dignità in mezzo alla tempesta che si sta profilando.
La scelta delle viti è toccante, perché possono rappresentare sia la crescita selvaggia e indomita della passione, sia i legami unificanti di un amore che un tempo proteggeva ma ora soffoca, che un tempo nutriva ma ora limita.
I tralci, aggrappandosi e ineluttabili, sono parte di lei tanto quanto i suoi capelli fluenti, a significare che i sentimenti che indossa sono naturali e intrinseci quanto le foglie e i viticci che la circondano.
L'unica pioggia che orna il suo volto è la lacrima della donna; il suo lamento solenne riecheggia quello delle dee e delle ninfe di un tempo: è una nuova Arianna abbandonata, una nuova Eco lasciata nella sua solitudine.
Questo pezzo non è semplicemente una rappresentazione del dolore, ma una complessa narrazione del ciclo vitale dell'amore: la sua crescita vivace, le sue insidiose complicazioni e la sua inevitabile e finale cessazione.
È una meditazione sulla dualità dell'amore: fonte tanto di angoscia quanto di gioia, tanto di liberazione quanto di attaccamento.
"E alla Fine, Venne la Pioggia" è una metafora visiva della catarsi del lasciar andare, un soliloquio silenzioso che parla dell'esperienza umana duratura della separazione e della liberazione agrodolce che essa contiene.

Ispirato a questa opera d'arte
Articoli correlati
ALTRO DA
DEE & MUSE - La Prima Collezione